eCarta – Il blog diversamente utile, dal 2003

E così rieccolo, eCarta, nella sua nuova vita.

Nato nel 2003, da allora in perenne agonia per circa 9 anni, il 25 gennaio 2012 l’ultimo post.

eCarta è stato, e qui è e sarà, un piccolo laboratorio creativo, un blog non convenzionale, orientato a umorismo, satira, letteratura e videomaking, con forti dosi autobiografiche, dalla linea editoriale a volte un po’ fumosa e generalmente orientato a contenuti medio-lunghi, anche se con diverse eccezioni.

Ospitato dalla storica piattaforma “Il Cannocchiale”, sta ancora anche lì, a illudere i lettori che tornano a cercare qualche nuovo contenuto, o quelli che ci capitano per sbaglio, o più spesso i robot che scandagliano la rete. Un milione e duecentosessantamila visite dice il contatore.

Per i nuovi visitatori, un piccolo vademecum sulle categorie degli articoli:

  • ePisodi: post di natura autobiografica… più o meno.
  • eCorti: microracconti, idee strampalate, suggestioni. A volte, racconti più lunghi a puntate.
  • eSsemmesse: post brevi. No, non c’era Twitter quando ho ideato la rubrica.
  • eVenti: fatti di stringente attualità, tanto personal-lavorativa quanto nel mondo. Trovano qui posto anche le (rare) interviste che faccio.
  • eGuide: guide su argomenti di cui solitamente so poco e niente, a volte completamente surreali a volte con un briciolo di senso. In questo nuovo corso, probabilmente, anche qualcuna su argomenti di cui so qualcosa. No, non c’era Aranzulla quando ho ideato la rubrica. O forse sì, ma non era famoso.
  • eCartaTV: qualunque produzione video.
  • (r)eView: recensioni di qualunque cosa.

L’inserimento all’interno di un sito personale professionale non ne modificherà l’indole più di tanto, ma ogni tanto qualcosa di “veramente” e non “diversamente” utile vi si troverà, in questo nuovo corso.

eCarta è stato al centro del mio mondo per un paio d’anni, in cui l’ho curato come un figlio. E’ stato lo strumento che mi ha spinto a fare un passo in più, nella scrittura creativa, e trasformarla da passione, sogno, ambizione e hobby in un’attività professionale. A rimetterci, paradossalmente, è stato proprio lui.

Cosa mi ha tenuto lontano dal blog per quasi 10 anni, e soprattutto cosa mi ha spinto a riaprirlo oggi, che il mondo dei blog si è sgretolato, confluendo in larghissima parte nel mondo dei social, sono domande a cui non è facile rispondere. Magari qua e là nel corso del tempo affronteremo il discorso in qualche suo aspetto cruciale.

Una cosa è certa: non mi piacciono i social. Li uso, quello stretto indispensabile necessario per questioni di lavoro, o per mantenere qualche vecchio contatto, ma non mi ci sento a mio agio.

Qui va decisamente meglio, e poco importa che non finirò nei flussi vomitati dalla home di un social.

Chi mi vuole trovare, mi troverà. Si prenderà il suo tempo, mi leggerà con la dovuta attenzione, tornerà se si è trovato bene, quando ne avrà voglia.

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